martedì 30 marzo 2010

Match Point


Gradevolissima opera di Woody Allen, incentrata sul tema del ruolo giocato dal caso nelle vite umane e del rapporto fra fatalità da un lato ed autodeterminazione e responsabilità dall'altro. Cosa determina maggiormente le nostre vite, ciò che siamo, ciò che vogliamo o quello che ci capita? E come si cala in questo contesto, il concetto di giustizia? Altro elemento di analisi: fino a che punto siamo disposti ad accettare il compromesso morale, pur di non rinunciare ad uno status sociale? Le stoccate satiriche che tanto ci fanno amare Allen non sono molte, ma tutte da godere. Finale in crescendo. Consigliato.



Regia: Woody Allen
Anno: 2006

Giudizio: ***1/2

lunedì 29 marzo 2010

Invictus


La storia di Nelson Mandela (Morgan Freeman) raccontata attraverso una campionato di rugby. Non è un film storico in senso stretto e pur avvicinandosi alla categoria del film sportivo, non ne sposa tutti i canoni. Clint Eastwood ci racconta la riconciliazione del Sudafrica, attraverso il carisma del suo Presidente ed il fascino di una competizione sportiva. Ma occorre dirlo chiaramente: non è un film all'altezza dei gioielli a cui Eastwood ci ha recentemente abituati. Ben inteso, è un bel film. La mano dell'autore c'è e si vede. Ma stavolta non c'è quello che fa di Million Dollar Baby e Gran Torino due fra i migliori film degli ultimi anni. E'un film senza tensioni, senza chiaroscuri, un film a lieto fine dalla prima all'ultima scena. Non c'è dialettica, non c'è quella stupefacente capacità di emozionare e raccontare sentimenti senza cedere nulla alla banalità del sentimentalismo, che sono il marchio di fabbrica di questo grande regista da qualche anno addietro. Ne emerge la figura di un Mandela un po' troppa idealizzata, non a tutto tondo come ci saremmo aspettati. Non è un film privo di pregi, ma siamo certi che quando, ripercorrendo la filmografia di Eastwood, vorremo citare i film che sono rimasti, quelli che hanno lasciato il segno, probabilmente non è di Invictus che ci ricorderemo.

Il film finisce per imboccare la strada di una biografia politica fin troppo esemplare. Anche perché la scelta di accennare solo fugacemente ai tanti problemi che Mandela si trovò ad affrontare (da quelli familiari a quelli sociali e politici) se è comprensibile da parte di un regista sempre molto «pragmatico» e per niente «ideologico», finisce comunque per togliere forza e tensione allo spettacolo. (Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera)
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2009

Giudizio: ***

The Hurt Locker



The Hurt Locker è un film che racconta la guerra in Iraq dal punto di vista dei soldati americani che la combattono. Ma non è (e non vuole essere) un film sulla guerra irachena: non c'è giudizio morale o analisi storica, non è nè un film contro, nè un film pro. La guerra è un dato di fatto sulle cui origini e motivazioni non ci si interroga. Ci si limita a mostrare come essa cambia chi la combatte, le paure, le angoscie, l'alienazione. E soprattutto pone un interrogativo che inquieta: può la guerra diventare una routine a cui ci si abitua? Di più, può diventare una ragione di vita, l'unica fonte di emozioni, l'unico modo di colmare quel vuoto esistenziale di chi non sa adeguarsi alla mediocrità del normale? The Hurt Locker sembra rispondere di sì. Così facendo, la Bigelow ci parla, attraverso la guerra, della natura umana.

Sullo sfondo, il popolo iracheno che assiste, muto ed impotente, alla devastazione quotidiana del proprio paese.

Oscar meritato.

Regia: Kathryn Bigelow
Anno: 2008

Giudizio: ****

Qualche spiegazione

Categorie:

Oggi in sala: film appena visto al cinema..impressioni a caldo!

Per chi se l'è perso: film uscito nell'anno corrente, ma non più in sala

In DVD
: film cha ha ormai qualche anno

Rarità: film non distribuito nelle sale italiane

In anteprima: film che ancora non è arrivato in sala


Giudizi:

* = Inguardabile

** = Niente di che, ma c'è in giro di peggio

*** = Film discreto, ne vale la pena

**** = Davvero un gran bel film

***** = Uno dei film più belli che abbiamo mai visto

Nemico Pubblico


Nemico Pubblico è un film di genere, il classico film gangster ambientato nell'America degli anni '30. Per circa due ore è un susseguirsi di rapine, sparatorie ed evasioni, con una bella storia d'amore sullo sfondo. I metodi duri dell'FBI del tempo finiscono per avere la meglio sulla figura un po' romantica del gangster che sa essere gentiluomo, oltre che eroe negativo il cui individualismo senza fine lo pone non solo contro, ma anche oltre la società. Il prezzo che paga è la solitudine del fuggitivo, braccato e ormai sconfitto, senza più amici (tutti morti) e senza più amore (la donna che ama è in carcere per averlo protetto), ma che non rinuncia ad inseguire il sogno di un'altra vita.

Se per tre quarti questo film pecca di una certa impersonalità e rischia di essere alla lunga un po' ripetitivo, nel finale riacquista intensità, mostrando il lato più umano dei due nemici pubblici (i Public Enemies del titolo originale), il gangster Dillinger (Johnny Depp) e l'agente Purvis.

Regia: Michael Mann
Anno: 2009

Giudizio: ***

" Il cinema racchiude in sé molte altre arti.."

Il cinema racchiude in sé molte altre arti, così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica. ( Akira Kurosawa)


Sarà per questo che lo amiamo così. Sarà per questo che al tempo stesso ci diverte, ci informa, ci apre la mente e a volte ci sconvolge. Sarà per questo che nasce questo blog.

Cine-amando vuole essere semplicemente un luogo dove appuntare pensieri, che altrimenti il tempo sbiadirebbe. Vuole essere, soprattuto, un luogo in cui parlare di film (realtivamente recenti, dal 2000 in poi), senza impegno, come si farebbe fra amici appena fuori dalla sala.


Buona lettura