sabato 5 marzo 2011
Il Cigno Nero
La ballerina classica Nina (Natalie Portman) ha ottenuto il ruolo principale ne Il Lago dei Cigni, ma se è perfetta nell'interpretare la fragilità tormentata del cigno bianco, non riesce ad incarnare la passionalità del cigno nero. Repressa dalla madre asfissiante (Barbara Hershay), pungulata da un coreografo esigente (Vincent Cassel) ed in competizione con la conturbante Lilly (Mila Kunis), Nina scoprirà il proprio lato oscuro.
Aronofsky punta sul tema del doppio (con tutto il conseguente gioco di specchi, riflessi, allucinazioni), chiamando in causa la dualità fra la sublimazione controllata e antivitalistica che aspira all'ordine della perfezione ed il tumulto ebbro e viscerale delle passioni umane. La protagonista Nina, la cui carattarizzazione psicologica ruota attorno alla marbosità del rapporto con una madre possessiva e protettiva oltre ogni limite da cui discendono insicurezze e tormenti interiori (somatizzati in disturbi psicofisici sempre più evidenti ed autolesionistici), compie un viaggio dentro sè stessa alla ricerca della parte più istintiva e sensuale di sè, più erotica e trasgressiva che troverà solo con l'omicidio/suicidio finale, potentemente metaforico. Le scelte visuali del regista, funzionali alla rappresentazione di una metamorfosi che pur rapisce e inquieta, sono all'insegna di una eccentricità forse eccessiva che tradisce una "sensibilità stravagante e un tantino kitsch" (Gianluca Arnone, cinematografo.it). Come già in The Wrestler, si ritrova il tema del destino sofferto del performer, della dedizione totale al pubblico, del connubio fra morte ed arte. Premiatissima la Portman, vincitrice, fra l'altro, di un Golden Globe e dell'Oscar.
Regia: Darren Aronofsky
Anno: 2010
Giudizio: ***
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