domenica 13 marzo 2011

The Fighter


La storia vera del pugile professionista Mickey Ward (Mark Wahlberg) che nel 2000 divenne campione del mondo nella categoria pesi welter. E del fratellastro Dicky (Chrisitian Bale), un tempo giovane promessa della boxe, ma poi smarritosi nella schiavitù del crack e dei ricordi. Ma anche la storia di una famiglia gretta ed invadente e di una comunità industriale del Massachuttes, in cui la maggior parte delle diatribe si risolvono a pugni o a schiaffi.
David O. Russell ha costruito il suo film facendo del ring metafora esistenziale: Dicky è uno a cui piaceva restare sempre al centro del tappeto e dell'attenzione, mobile sulle gambe come volubile nell'animo le cui ferite sono scavate sul volto emaciato e la cui follia è impressa negli occhi stralunati di un Bale meritatamente premiato come attore non protagonista con Oscar e Golden Globe. Mickey è invece uno abituato ad incassare colpo su colpo, sempre chiuso alle corde da una vita da perdente su cui non ha controllo e quasi nemmeno diritto di parola, ma che è certo di avere dentro sè l'energia nascosta del campione per reagire, quando nessuno ormai ci crede più, e tempestare di pugni l'avversario ed il destino fino al gong finale, quello della rivalsa e del trionfo. E se questo parallelismo funziona, così come il mix di temi importanti (il tunnel della tossicodipendenza, il rapporto di amore e odio con la famiglia, l'autodeterminazione come momento fondamentale di crescita, il sogno del successo) è ben accompagnato da una regia che ha senso del ritmo e trovate interessanti (il film nel film), "un finale che è pacificatorio e, come detto, troppo ‘happy'" (Giancarlo Zappoli, mymovies.it) toglie qualcosa ad un film che resta comunque complessivamente apprezzabile. Generosi i premi a Melissa Leo nel ruolo di madre-manager, brava ma nulla di più.


Regia: David O. Russell
Anno: 2010


Giudizio: ***

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