domenica 9 dicembre 2012

Di Nuovo in Gioco



Il talent scout di baseball Gus (Clint Eastwood), ormai in età da pensione, non accetta il passare degli anni nè tantomeno l'idea di essere accontanato ed ha con la figlia Mickey (Amy Adams), avvocato in carriera, un rapporto a dir poco conflittuale. Non mancherà occasione per risolvere tutto. Se non ci fosse l'interpretazione del sempreverde Clint ad alzarne il livello qualitativo, saremmo di fronte ad una scialba commedia simil-disneyana, in cui tutto finisce nel migliore dei modi, i buoni trionfano ed i cattivi sono infine sconfitti. Parte minore per Justin Timberlake che, tutto sommato, se la cava.


Regia: Robert Lorenz
Anno: 2012




Giudizio: **

Pavilion





L'opera prima di Tim Sutton è in bilico sul filo del confine fra finzione e documentario: attori adolescenti non professionisti vengono seguiti nei lori ozi e svaghi, nel loro girovagare, nello svogliato scambio di battute da una telecamera-testimone che osserva senza mai sottolineare. I temi del mondo adolescenziale (mancanza di validi riferimenti, inadeguatezza o latitanza degli adulti, anaffettività, apatia comunicativa, rapporto con il corpo), così come l'atmosferta vacua e sospesa ricordano molto (troppo) da vicino l'opera di Gus Van Sant. Premio per la critica (ex-aequo) al TFF.



Regia: Tim Sutton
Anno: 2012






Giudizio: ***

martedì 4 dicembre 2012

Su Re

[Locandina non disponibile]


La passione di un Cristo brutto e sofferente raccontata attraverso i differenti punti di vista degli evangelisti e calata nell'ambientazione brulla dei panorami sardi. In un andirivieni temporalmente non lineare in cui gli stessi fatti ed i medesimi volti sono riproposti più e più volte con sfumature sempre diverse, il film sperimentale di Columbu riesce a rintracciare, in una delle storie più note e raccontate di sempre, nuovi ed inaspettati significati. Lo spettatore, rapito da un'esperienza altamente suggestiva a livello sensoriale, tanto visivo quanto uditivo, si trova di fronte ad un piccolo capolavoro di umanità e spiritualità.

Ne esce un film affascinante e misterioso, dove la "durezza" della lingua e della natura sarda moltiplicano la forza emotiva della pagina evangelica (Paolo Mereghetti, www.corriere.it) 


Regia: Giovanni Culumbu
Anno: 2012




Giudizio: ****

giovedì 1 novembre 2012

Cogan - Killing Them Softly




Il gestore di una lavanderia assolda due delinquenti al verde per un colpo ardito: rapinare una bisca clandestina. Un killer professionista (il bravo Brad Pitt) viene assoldato per fargliela pagare. Classico gangster movie dalla trama essenziale arricchita da dialoghi ben riusciti, ennesima sconfessione  del sogno americano (non tutti ce la fanno, non esiste la seconda occasione) e rinnegamento del progressismo democratico di Obama (non siamo tutti uguali, non cambierà mai nulla), mostrato più volte (forse troppe) nel pieno della campagna elettorale del 2008. Non convince una regia che a volte eccede (la scena al rallenty) e la ripetitività troppo sottolineata del messaggio: "Ma è un'idea e una soltanto e non è ripetendola ad ogni occasione che il film si riempie" (Marianna Cappi, mymovies.it).


Regia: Andrew Dominik
Anno: 2012




Giudizio: **1/2

lunedì 29 ottobre 2012

This Must Be the Place



L'ex rock star Cheyenne scopre alla morte del padre, ebreo superstite all'esperienza dei campi di concentramento e con il quale non parla da trent'anni, che questi aveva speso gran parte della vita nel vano tentativo di rintracciare il proprio aguzzino nazista. Sarà lui a proseguirne la ricerca.
Classico percorso di formazione scandito dalle tappe del viaggio, in cui il protagonista (interpretato da un come sempre ottimo Sean Penn), riprendendo e portando a termine la missione paterna, finisce per trovare se stesso e la maturità. Film di incontri e vagabondaggi, spesso riuscito e ben girato, rimane tuttavia in qualche misura irrisolto nello sfiorare tematiche profonde (l'Olocausto, i suicidi giovanili, la depressione) senza però esaurirle.

Regia: Paolo Sorrentino
Anno: 2011



Giudizio: ***

Dove eravamo rimasti?

Dopo circa un anno e mezzo di silenzio, Cine-amando riapre i battenti. Lo fa in una veste nuova, più vicina a quell'immediatezza espressiva che è oggi requisito sempre più stringente per ogni canale di comunicazione: le recensioni si snelliranno, puntando ad una maggiore sintesi ed efficacia. Ciò nella speranza che non ce ne vogliano i lettori più affezionati e che anzi apprezzino il cambiamento nell'intento e nel merito, lettori a cui rivolgiamo ancora una volta un grazie sentito, per essere, nonostante tutto, ancora qui.

Buona lettura!