martedì 28 dicembre 2010

14 Kilometros


Violeta (Aminata Kanta) viene dal Mali ed è in fuga da un matrimonio con un uomo sgradevole, a cui la famiglia l'ha venduta per una decina di vacche. Buba (Adoum Moussa) invece ha lasciato il Niger per inseguire un sogno: diventare un calciatore ricco e famoso. Sono entrambi diretti in Europa e le loro strade si uniranno, si separeranno e si incroceranno di nuovo in un viaggio della speranza che li condurrà, fra mille difficoltà, dal Mali all'Algeria, al Marocco ed infine in Spagna.
Olivares sovrappone ad un materiale da documentario una storia semplice e dura per raccontare l'odissea di chi si avventura lungo i percorsi dell'immigrazione clandestina, dall'Africa equatoriale fino alla costa marocchina per poi affrontare su barconi di fortuna i quattordici kilometri di mare (che danno il titolo al film) dello stretto di Gibilterra. Man mano che il cammino avanza ed il paesaggio si trasforma (dal deserto del Sahara, agli altopiani algerini, alle città marocchine, tutti stupendamente ripresi dalla telecamera di Olivares) si moltiplicano le angherie, gli inganni, i sacrifici, le delusioni, le sofferenze e se una salvezza è possibile, la si deve alla misericordia dei pochi ancora capaci di provare compassione per il prossimo. Perchè abbandonare l'Africa (e le proprie radici) anziché cercare di migliorarla vivendoci, si chiede Olivares, ma si dà una risposta con la citazione finale: perchè non si possono fermare i sogni. La sceneggiatura è elementare, la recitazione modesta ed i dialoghi piatti (anche se il doppiaggio, va detto, non aiuta), ma 14 Kilometros ci lascia comunque una testimonianza necessaria dall'indiscutibile valore morale ed il piacere visivo di immagini (specialmente i paesaggi naturali) di chiara bellezza.


Regia: Gerardo Olivares
Anno: 2007


Giudizio: **1/2

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