domenica 26 settembre 2010

Inception


Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) è specializzato nel rubare informazioni riservate, introducendosi nei sogni delle persone e carpendone i segreti. Il ricco imprenditore Mr. Saito (Ken Watanabe) gli chiede di eseguire l'operazione opposta ovvero l'innesto (in inglese inception, appunto) di un'idea nella mente di Robert Michael Fischer (Cillian Murphy), erede di un magnate rivale: smantellare l'impero industriale costruito dal padre. In cambio, gli promette la possibiltà di tornare liberamente negli Stati Uniti, dove è accusato dell'omicidio della moglie Mal (Marion Cotillard) e dove vivono i figli che non vede da lungo tempo. Cobb mette su una squadra con il cui supporto e grazie, in particolare, all'aiuto della brillante e giovane Ariadne (Ellen Page) realizza un complesso sistema di architetture oniriche a più livelli (sogni dentro altri sogni) al fine di superare le difese subconscie di Fischer. Finale aperto alle intepretazioni.
Niente di nuovo sotto al sole: se l'idea di avventure in universi paralleli, dimensioni virtuali accedibili solo durante uno stato dormiente (o comunque di incoscienza) nel mondo reale e con l'ausilio di tecnologie futuristiche è stata già ampiemente esplorata nel celeberrimo Matrix (e ripresa a suo modo, fra gli altri, dal recentissimo Avatar), anche la personificazione delle proiezioni inconsce in entità apparentemente indistinguibili dal reale ha radici lontane (dal formidabile ed ormai datato Solaris di Tarkovskij). Il tutto sapientemente condito da una buona dose di action sparatutto e di romanticismo che rivelano gli intenti prevalentemente commerciali di quest'ultima opera di Cristoper Nolan. Il tentativo, infatti, di conferirle spessore metafisico-filosofico-psicologico (qual è il confine fra realtà e sogno? Quali sono i meccanismi più profondi ed oscuri della psiche umana? Ecc.) appare più che altro un colossale ingarbugliamento delle carte in tavola, spiegato a volte troppo didascalicamente (durante l'apprendistato di Aridane, per esempio) a volte troppo fumosamente. Se almeno si fosse tradotto in autentica ricchezza visionaria, ne sarebbe forse valsa la pena, ma fatta salva qualche sequenza d'effetto (Parigi che si ripiega su se stessa!) non si resta particolarmente impressionati neppure a livello visivo/percettivo. Grazie al cast, alla buona regia ed ad un pizzico di curiosità che pure mette nello spettatore, Inception, va detto, è un film discreto, godibile e se non altro non scontato. Consolazione però probabilmente troppo magra per un'opera che lascia l'impressione di ambire, almeno negli intenti, allo status di fenomeno culturale, di film di culto.


Esercizio virtuosistico in assenza di visione: a Nolan non riesce l'impresa di coniugare cinema commerciale e pellicola filosofica (Giovanna Bragana, I Duellanti)


Regia: Cristopher Nolan
Anno: 2010


Giudizio: **1/2

1 commento:

  1. io gli avrei dato 3 stelle, forse anche 3 1/2.. una cosa che ho apprezzato è la cura con cui sono spiegate le dinamiche dei sogni .. architetti, livelli,proiezioni etc..
    Interessante l idea delle proiezioni ,quindi, di un sogno fatto da te con le proiezioni di un altro..
    La lovestory di Di Caprio un po troppo allungata, sguardi sdolcinati e stesse parole per almeno 3 scene.
    La ragazzetta archiettta un po troppo giovane secondo me per il ruolo che aveva (sembrava una quattordicenne)
    Il film alla fine è avvincente, ottima fotografia , montaggio,regia, cast, ma quello che mi ha deluso un po è il finale.
    Tutti che dicono " figo la trottola figo la trottola che farà" , ma tutti i film di questo tipo finiscono in un modo ambiguo che ti fa mettere in dubbio l intero film quindi qualcosina di + originale da un film del genere si poteva fare :)
    Manu

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