mercoledì 15 settembre 2010

Somewhere


Johnny Marco (Stephen Dorff) è un divo hollywoodiano che conduce un'esistenza annoiata ed indifferente, circondato da ogni lusso ed agio: vive in una suite, gira in Ferrari, inganna il tempo con festini mondani, spettacolini erotici, facili conquiste. Quando si trova a passare un periodo con Cleo (Elle Fanning), la figlia undicenne che vede di rado, ritrova un senso nella vita.
Ad ormai diversi anni da Lost in Translaton, Sofia Coppola torna su temi analoghi: il senso di vuoto interiore, lo smarrimento morale, l'insoddisfazione ansiosa, la solitudine di chi vive imprigionato in un mondo eccessivo ed artificiale, inautentico e materiale, quale quello della grande industria cinematografica di Hollywood. L'incontro con la figlia, la tenera scoperta di qualcosa (l'amore paterno) per cui valga davvero la pena vivere, diviene il catalizzatore di un cambiamento radicale, della rottura con rituali edonistici vacui e impersonali, di una presa di coscienza più adulta e consapevole.
Ma se tematicamente Somewhere ricorda e richiama l'opera più nota della Coppola, le analogie finiscono sostanzialmente lì: lo stile spontaneo ed equilibrato di allora si fa qui più snob, più forzata appare la ricerca del timbro autoriale nella lentezza del ritmo, nei lunghi silenzi, nell'insistenza dei piani sequenza, nelle inquadrature ricercate, nelle disarmonie del sound; nel film del 2003 il finale era aperto, problematico, qui tutto appare eccessivamente risolto, con una sequenza di chiusura un po' superflua, che ripete, ancora una volta ed a voce troppo alta, quello che si era già detto chiaramente. Nè brillano per originalità la storia nel suo complesso e le trovate comiche un po' ruffiane. Resta quindi la sensazione che la cornice formale, innegabilmente talentuosa, rischi di restare fine a se stessa, piuttosto che al servizio di un'idea davvero efficace. Sigificativo che per rappresentare la quintessenza del cattivo gusto e della volgarità televisiva, si sia scelto il panorama trash dello show business italiano: non c'è da andarne fieri. Fresco Leone d'Oro a Venezia.



Regia: Sofia Coppola

Anno: 2010


Giudizio: **1/2

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