domenica 19 settembre 2010

Memento


Dalla morte della moglie, Leonard Shelby (Guy Pierce) soffre di amnesia anterograda: non è più in grado di acquisire nuovi ricordi, dimentica ogni cosa in poche ore. Ha sviluppato un complesso sistema di promemoria (fotografie, appunti, tatuaggi, ecc.) con cui cerca di tener traccia degli indizi e dei progressi in quella che è diventata la sua unica ragione di vita: trovare l'assassino della moglie e vendicarla. In questa ricerca sembrano aiutarlo una donna, Natalie (Carrie-Anne Moss), e l'amico Teddy (Joe Pantoliano).
Christopher Nolan ha diretto uno dei più originali, avvincenti ed interessanti thriller degli ultimi anni. La sceneggiatura è praticamente perfetta: l'idea di alternare due linee narrative, una in ordine cronologico (e contraddistinta dalla fotografia in bianco e nero) e l'altra in ordine inverso (ed a colori) convergenti verso il momento culminante della storia è stata intuizione straordinaria, capace di creare un climax che letteralmente cattura l'attenzione spettattore dall'inizio alla fine del film. Al tempo stesso, questo ripensamento ipermoderno degli schemi narrativi classici non è puro artificio, ma ha una giustificazione molto coerente con il contenuto filmico: riproduce in chi guarda lo stesso stato di smarrimento e disorientata confusione che vive il protagonista per via del grave disturbo che l'affligge. Altra intuizione brillante: affidare al racconto della vicenda parallela di Sammy (Stephen Tobolowski) spiegazioni e dettagli che avrebbero altrimenti appesantito il flusso degli eventi. A ciò va aggiunto che al di là dell'appeal commerciale, Memento affronta temi non banali in modo nient'affatto superficiale: il significato dell'identità personale, le relazioni reciproche fra conoscenza, memoria e realtà, l'autoinganno come espediente per rendere l'esistenza sopportabile e trovarvi un senso, i limiti della vendetta come compensazione di una perdita. Anche il finale, aperto ed ambiguo, contribuisce a conferire spessore. Indimenticabile la sequenza, a suo modo poetica, in cui il protagonista chiede ad una prostituta di aspettare che si addormenti per poi svegliarlo chiudendo rumorosamente la porta del bagno: disperato tentativo di rivivere, per pochi attimi, l'illusione di avere ancora la moglie accante a sè.
Ad ormai dieci anni dalla sua uscita, è oggi chiara l'influenza che questo fim ha avuto su molta cinematografia successiva e non si può che rendergliene merito.



Regia: Christopher Nolan
Anno: 2000


Giudizio: ****

1 commento:

  1. Bellissimo film .
    COsa geniale secondo me è il fatto che ogni mattina lui si debba guardare allo specchio per ricordarsi che ha dei tatuaggi e capire perche..

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