domenica 19 settembre 2010

Primavera, Estate, Autunno, Inverno...E Ancora Primavera


La vita di un monaco buddista (interpretato da vari attori, fra cui lo stesso Kim Ki-Duk), scandita da stagioni che corrispondono ad altrettante fasi dell'esistenza: la primavera (l'infanzia), in cui, ancora bambino, viene educato da un maestro asceta (Oh Young-Su) in un eremo sito in mezzo ad un lago, immerso nella natura più incontaminata; l'estate (la giovinezza) in cui conosce l'amore e scopre la sessualità, lasciando l'eremo per seguire la donna amata; l'autunno (l'età di mezzo), in cui uccide la moglie per gelosia e torna all'eremo, per cercarvi rifugio, ma viene comunque trovato dai poliziotti e condotto via; l'inverno (l'età della maturità), in cui, scontata la pena, torna all'eremo per riprendere la vita ascetica di prima; di nuovo la primavera, quando una madre lascia alla sua custodia il figlio, in modo che lo educhi come con lui aveva fatto a suo tempo il maestro.
Favoletta contemplativa, congiunge il facino poetico dell'ambientazione naturale (bellissimo soprattutto il paesaggio invernale) ai temi buddisti della ciclicità dell'esistenza e dell'armonioso connubio fra uomo, natura e spiritualità ed ai temi più universali delle conseguenze morali delle proprie azioni, della dialettica colpa-espiazione-redenzione. Forse il simbolismo è alla lunga troppo insistito e la narrazione troppo irrealistica, così che si ha la sensazione di aver assistito alle allegorie un po' pedagogiche e talvolta grossolane di un apologo, piuttosto che ad una storia realmente sentita e convincente. Il testo che il maestro fa incidere al protagonista sul legno del pavimento è il Sutra del Cuore della Perfezione della Saggezza.



Regia: Kim Ki-Duk
Anno: 2003


Giudizio: ***

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