martedì 19 ottobre 2010

Affetti e Dispetti


Raquel (Catalina Saavedra) è una governante quarantunenne che da vent'anni presta servizio presso la stessa famiglia. Affettuosamente legata ai bambini che ha cresciuto, oberata dal lavoro domestico nel quale si annulla fino all'esaurimento psicofisico, entra in crisi quando la padrona di casa decide di affiancarle un'aiutante: vedendo messo in discussione il proprio ruolo egemone nelle cose di casa, assume un attegiamento apertamente ostile e sottopone la malcapitata di turno ad ogni possibile angheria. Solo la giovane Lucy (Mariana Loyola) saprà conquistarsi la sua amicizia e finirà per cambiarle la vita.
Al di là del messaggio vagamente buonista (l'apertura al prossimo, il calore umano, la solarità migliorano la vita umana), la commedia del cileno Sebastian Silva si distingue per originalità, attenzione alle caratterizzazioni (il personaggio di Raquel, anche grazie all'acclamata interpretazione della Saavedra, incuriosisce e diverte anche) e per uno stile di regia curato, caratterizzato da una telecamera mobile e sempre vicina ai personaggi che scorta con frequenti piani medi e primi piani. L'osservazione distaccata (sottolineata dalla quasi totale assenza di colonna sonora) è funzionale ad un piccolo studio delle dinamiche familiari, degli atteggiamenti vessatori ed ostracizzanti che possono aver luogo anche in ambito domestico, dell'alienazione stakanovistica che può intorpidire anche la più vitale personalità. Di simpatia contagiosa alcune sequenze, come quella in cui Lucy, chiusa fuori casa da Raquel, ne approfitta per prendere il sole in un improbabile topless o quella del goffo incontro intimo fra Raquel e lo zio di Lucy. Premiato al Sundance. Insensate tanto la traduzione del titolo, quanto la versione italiana della locandina.

Il merito maggiore del film, però, è quello di saper tenere sempre un tono simpaticamente leggero e spensierato (Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera)


Regia: Sebastian Silva
Anno: 2009


Giudizio: ***

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