sabato 16 ottobre 2010

La Stanza del Figlio


Giovanni (Nanni Moretti) è uno psicanalista anconetano dalla vita serena: ha una bella moglie, due figli adolescenti ed il benessere economico. La morte improvvisa del figlio Andrea (Giuseppe Sanfelice) in un incidente durante un'immersione subacquea, però, lo sconvolge, mette in crisi il rapporto con la moglie Paola (Laura Morante) e la figlia Irene (Jasmine Trinca), lo spinge a lasciare il lavoro. Solo l'incontro con la fidanzatina del figlio ed un singolare viaggio assieme sembra rendere in qualche modo ancora possibile uno spiraglio di armonia familiare.
Nanni Moretti affronta un tema introspettivo ed intimista come l'elaborazione del lutto (tanto più tremendo, essendo quello di un figlio), mostrando, con convincente realismo, come l'improvvisa tragedia spezzi equilibri che sembravano cristallizzati e certezze che apparivano acquisite nella tranquillità della quotidiantà borghese. Le reazioni di chi è rimasto sono divergenti ed incompatibili: Giovanni tenta di razionalizzare il dolore, si tormenta con i rimorsi, cerca di esprimere ciò che resta invece fatalmente inesprimibile (la lettera che riscrive continuamente senza successo); Paola si abbandona al contrario ad una disperazione urlata ed inconsolabile, che rifiuta con angoscia ogni tentativo di normalizzazione; Irene, infine, reagisce con rabbia. Chiusi nelle rispettive solitudini, si scoprono incapaci di comunicare, impotenti di fronte all'assurdità del destino ed alla caducità dell'esistenza, non più in grado di far i conti con una vita che continua, nonostante tutto. Moretti è bravo ad assumere un tono non ricattatorio ma sincero, nel far risuonare gli stati d'animo con gli oggetti (le ceramiche sbeccate, i chiodi che chiudono la bara), è impietoso nel non risparmiare allo spettatore neanche i momenti più duri (l'ultimo saluto alla salma), ma è una scelta necessaria per renderne effettiva la compartecipazione emotiva. Interessante anche il tema collaterale del ruolo dello psicanalista, del delicato rapporto con i pazienti (dei quali ci viene offerta un'ampia ed a tratti buffa panoramica), della difficoltà nel mantere in ogni circostanza il dovuto distacco. Unica pecca, forse, la recitazione di Moretti, un po' troppo compassata. Palma d'oro a Cannes.



Regia: Nanni Moretti
Anno: 2001


Giudizio: ****

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