lunedì 30 agosto 2010

L'Uomo Nell'Ombra



Un ghost writer (un Ewan McGregor in buona forma) viene assunto dallo staff di Adam Lang (Pierce Brosnan), ex primo ministro inglese (evidente alter ego di Blair), per portarne a termine la biografia, in sostituzione del precedessore morto in circostanze non troppo chiare. Man mano che il lavoro procede emergono verità scottanti (connivenze con la CIA, illegalità compiute nell'ambito della lotta al terrorismo e per cui Lang viene inquisito dalla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja). Finale con almeno tre colpi di scena.
Polanski si ispira ad un romanzo di Ed Harris (Il ghostwriter, appunto), coautore della sceneggiatura, e gira un thriller a sfondo complottistico, estremamente classico e dalle atmosfere tese. C'è il tema dell'intrigo internazionale, la polemica politica che tira in ballo il supposto asservimento del governo britannico agli interessi USA nonché le violazioni dei diritti umani compiute dall'amministrazione americana, c'è anche il tema apertamente autobiografico del vivere in uno stato di persecuzione, di costrizione all'autoesilio in un non-luogo, ad un'esistenza precaria, da "ombra" (Polanski ha girato il film nel pieno delle recenti vicissitudini giudiziarie). Oltre questo, però, c'è poco altro: il clima di tensione, pure attentamente costruito, traballa a fronte di sbavature nella sceneggiatura che riducono credibilità e realismo, il finale vorrebbe essere sorprendente, ma in realtà appare piuttosto prevedibile. Neppure la caratterizzazione dei personaggi colpisce, pur nella loro ambivalenza e amibiguità di fondo. E quanto all'ambientazione gotica (un'isola su cui sembra piovere sempre), ha un po'troppo di già visto (guardare il quasi contemporaneo Shutter Island per credere). Resta l'impressione, al di là dei riconoscimenti (fra cui spicca l'Orso d'Argento vinto a Berlino), di un film "irrisolto, tra le sue evidenti ambizioni politiche, autoriali e (auto)biografiche e l'involontaria e gravosa caduta nel genere [...] anzi nel generico." (Federico Pontiggia, cinematografo.it).


Un film hitchcockiano senza se e senza ma. Per i poco sedotti da intrighi internazionali naif e da un cinema dei padri che non si osa toccare, la definizione non è per forza un complimento. (Alessio Guzzano, City)



Regia: Roman Polanski
Anno: 2010


Giudizio: **1/2

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