martedì 30 novembre 2010

Non è Ancora Domani


Roma, quartiere popolare di San Basilio: Patti (Patrizia Gerardi) e Walter (Walter Saabel) sono una coppia di circensi che vivono in una roulotte e tirano avanti non senza difficoltà. Un giorno Patti trova Asia, una bimba di due anni abbandonata in un parco. Rotti gli indugi iniziali, i due prendono in custodia la piccola, che diviene per tutti "la pivellina". Fino a quando la madre non tornerà a reclamarla.
Tizza Covi e Rainer Frimmel, passato evidente di documentaristi, propongono un cinema-verità che ricorda quello dei Dardenne: ambienti disagiati e caratteri umili, telecamera che segue i personaggi, testimone oculare di una realtà che si mostra in presa diretta, senza mediazioni formali. Quello su cui i registi posano uno sguardo attento ed empatico è un mondo di precarietà e marginalità, stretto nei limiti angusti cui lo costringe la generale diffidenza, ma di cui presentano invece il volto più apertamente umano, la dignità profonda, i vincoli fondati su solidarietà e rispetto, l'assunzione estrema di responsabilità di fronte al prossimo ispirata da una partecipazione totale sul piano morale ed emotivo. Ma questo piccolo film verista è anche invito ad aprirsi all'amore ed alla gioia, come fanno Patti e Walter (ormai troppo vecchi per colmare il proprio bisogno di tenerezza con un figlio) ed il giovanissimo Tairo (che fra polverose partite di pallone e lezioni di storia ripetute controvoglia si scopre fratello maggiore amorevole e premuroso), pur nella consapevolezza che i lampi di felicità che illuminano l'esistenza umana hanno inevitabilmente natura fugace e provvisoria: il senso della vita sta quindi nel saperne godere appieno ed incondizionatamente, finché c'è tempo, finchè non è ancora domani. Premiato in decine di Festival Internazionali (fra cui Cannes) e curiosamente candidato agli Oscar per l'Austria, questo lavoro sentito ed intenso ha forse un limite estetico nella ricerca estremizzata del realismo, anche ricorrendo, fra l'altro, alla recitazione improvvisata di attori non professionisti, che seppur accresce la resa naturalistica, lascia però a tratti una vaga impressione di dilettantismo.



Regia: Tizza Covi e Rainer Frimmel
Anno: 2010


Giudizio: ***1/2

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