domenica 2 maggio 2010

Cella 211


Giovane secondino al primo giorno di lavoro, Juan Oliver si trova suo malgrado coinvolto in una sanguinosa rivolta carceraria, cui aderisce, fingendosi un detenuto, dapprima per istintivo spirito di sopravvivenza, poi per furiosa disperazione. Questa produzione del regista spagnolo Monzon, pluripremiata in patria, combina una storia efficace nella progressione drammatica e convincente nelle motivazioni psicologiche dei protagonisti con i temi classici del genere (denuncia delle condizioni di vita disumane nei penitenziari, il rapporto sadico fra carcerieri e carcerati, la prigione come strumento istituzionalizzato di fariseico segregazionismo piuttosto che luogo di riabilitazione sociale). In più, la tematica della questione basca, accennata appena ma funzionale alla trama, suggerisce la riflessione sulla priorità della ragion di stato e dell'interesse nazionale rispetto al valore del singolo individuo.
La telecamera segue da vicino i personaggi e spesso forza lo spettatore ad assumerne il punto di vista, l'angolo visuale. Ma non c'è pietismo, non c'è idealizzazione: sono personaggi spesso sgradevoli, violenti, che tradiscono ed ingannano senza rimorso. Anche il rapporto che gradualmente si instaura fra Juan ed il carismatico Malamadre, capo della protesta mosso da un suo personale quanto discutibile codice morale, resta ambiguo fino alla fine, in bilico fra diffidenza e rispetto, fra rivalità e fratellanza.
Notevole la padronanza tecnica del poco noto Monzon, abile a servirsi degli espedienti del mestiere (inquadrature, montaggio, utilizzo di immagini televisive, flashback, ecc.).


Regia: Daniel Monzon
Anno: 2009

Giudizio: ***

1 commento:

  1. Bel film anche se il mio sondino l ha un po rovinato.. Classico film che dato che non è americano vai a vederlo al cine e siamo in 3 di sbaato sera ... (ricordo che invece i biglietit di quella schifezza di robin hhod non li abbiamo trovati)
    Sicuramente ho un debole per le storie nelle carceri etc .. cmq mi è piaicuto ababstanza ...
    L unica cosa che si poteva fare meglio poteva essere magari dedicare meno tempo alla storia di quelli dell eta(anche perche potevano trovare attori migliori , questi sembrano gli sceneggiatori di Boris) e più tempo al cambiamento che ha il protagonista in seguito dell assassinio della moglie.
    I cambiamenti repentini non li approvo in nessun film :) (penso che spesso sia proprio questo che differenzia una storia che leggi su un libro che quella che vedi in un film anche di buon livello )
    notte :)

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