domenica 2 maggio 2010

L'Uomo che Fissa le Capre


Ispirato ad un libro-inchiesta del 2004 (The men who stare at goats) sulle ricerche condotte dall'esercito statunitense relativamente all'impiego di poteri paranormali per scopi bellici, L'uomo che fissa le capre racconta, avvalendosi di un cast dai nomi importanti, la vicenda del reporter Bob Wilton (Ewan McGregor) che, lasciato dalla moglie e stanco della propria mediocrità, si reca in Iraq alla ricerca del colpo giornalistico che avrebbe dimostrato finalmente il suo valore. Incontra per caso Lyn Cassady (George Clooney), che gli rivela di essere un "Guerriero Jedi" in missione, ossia un membro di un'unità delle forze speciali ("Esercito NuovaTerra") ideata per ridefinire le tecniche di combattimento alla luce di un approccio completamente rivoluzionario, basato su filosofia New Age, tecniche parapsicologiche e stravaganze hippies. Mentre in lunghi, divertenti flashback si ricostruisce la storia di Lyn e Bill Django (fondatore del corpo dei soldati Nuova Terra, interpretato da Jeff Bridges), si scoprirà che non c'è in realtà nessuna missione e le strampalate vicissitudini di Bob e Lyn li porteranno a rincontrare Bill ed il meschino Larry (Kevin Spacey), che ha tradito il credo non-violento degli Jedi.
Per denunciare la follia di una guerra e veicolare un messaggio radicalmente pacifista, esistono due vie: rappresentarne le atrocità con crudo realismo (operando sul piano emotivo), oppure usare le armi sottili della deformazione satirica, dell'ironia tagliente (agendo a livello intellettivo). Grant Heslov sceglie, in questo film delirante, la seconda via, destrutturando i miti della retorica guerrafondaia (efficienza militare, eroismo, machismo, inevitabilità dell'uso della violenza), ribaltati paradossalmente in un manifesto di fratellanza e amore per il prossimo. Dopo averlo fatto ridere di maldestri tentativi di attraversare muri, fantomatiche visioni a distanza, improbabili mosse letali e capre uccise con lo sguardo, lo spettatore è congedato con l'amarezza di una riflessione sull'America che avrebbe potuto essere e sulla pesante eredità morale della recenti guerre mediorientali.


Regia: Grant Heslov
Anno: 2009


Giudizio: ***

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