venerdì 21 maggio 2010

The Departed


Colin (Matt Damon) e Billy (Leonardo di Caprio) sono cresciuti a Boston, in un quartiere di irlandesi, regno del boss Frank Costello (Jack Nicholson). Entrambi sono poliziotti: il primo è un agente modello, zelante, dalla carriera esemplare, ma in realtà è un uomo di Costello, cui rende conto; Billy è invece impulsivo, tormentato ed è in polizia solo perchè ha accettato il difficile compito di infiltrato. Avranno a che fare l'uno con l'altro, sia perchè si troveranno a condividere inconsapevolemnte la stessa donna, sia perchè cercheranno di smascherarsi vicendevolmente. Finale sanguinoso. Scorsese si muove su un terreno che conosce bene, quello del gangster movie, ed è visibilmente a proprio agio. Forte di una trama solida (non priva di colpi di scena e capacità di presa sullo spettatore) e consapevole di una collaudata padronanza del genere, si prende il lusso di interrogarsi su temi complessi quali quelli del doppio, della maschera e dell'identità, analizzata sia nella sua dimensione personale (chi è davvero Billy se ormai parla, agisce e pensa come uno scagnozzo di Costello?) che sociale (se le uniche prove del vero ruolo di Billy vengono cancellate, come può rivendicare la veridicità di un io che non gli appartiene più?). Ma ancora più urgente appare la riflessione sul relativismo delle definizioni di bene e male, sulla loro indistinguibilità ed indecidibilità in una società le cui istituzioni appaiono corrotte quanto i malfattori che combattono, due facce di una stessa medaglia. E' vero che Scorsese non si risparmia qualche trucchetto del mestiere (la metafora un po'grottesca del topo sulla ringhiera, un finale che fa contento il pubblico), strizzando probabilmente l'occhio alla notte degli Oscar (ed al botteghino), ma è perdonabile ad un film che vede un Leonardo di Caprio ormai maturo e completo ed un Jack Nicholson in splendida forma, capace di regalarci col suo Costello una mefistofelica, irridente presenza.


Regia: Martin Scorsese
Anno: 2006


Giudizio: ***1/2

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