lunedì 19 luglio 2010

Redacted


Ricostruzione di un episodio della guerra in Iraq realmente accaduto: lo stupro di una quattordicenne irachena, poi uccisa assieme ai suoi familiari (padre, madre e sorellina di sei anni), da parte di un gruppo di soldati statunitensi (in seguito processati e condannati a pene severe).
In prima battuta, è una asprissima denuncia delle violenze perpretate sulla popolazione civile irachena da parte degli occupanti americani (due sequenze molto forti, quella dello stupro e successiva carneficina e l'uccisione di una donna incinta, per errore, ad un checkpoint), esplicitata nel finale per bocca di un soldato pentito, in uno dei momenti più intensi del film; è un'analisi psicologica di soldati esasperati dai rischi e dalle difficoltà di una missione infame, infarciti di retorica militaresca e pregiudizi razzisti, annebbiati dall'uso di alcool e droghe, succubi di un clima di omertà diffusa fra i ranghi dell'esercito; è la constatazione dell'incomunicabilità fra due mondi culturalmente lontani (i cenni di alt dei militari scambiati per saluti), in cui la diffidenza è l'unica via per la sopravvivenza e l'odio la naturale conseguenza di un clima avvelenato dal rancore e dalla paura.
Ma il titolo tradisce un altro livello di lettura ("redacted" è usato per indicare materiale in qualche misura alterato per renderlo pubblicabile, ad esempio cancellando nomi od oscurando volti): De Palma si interroga principalmente su che significato possa ancora avere il termine Verità nell'era dell'informazione di massa e sul complesso rapporto fra media ufficiali, da un lato, e la multiforme costellazione di fonti alternative oggi di facile accesso, dall'altro. Fedelmente alla dichiarazione di intenti che delega al suo alter-ego, il soldato-regista ("non aspettatevi un film hollywoodiano"), affida allo sperimentalismo del collage (riprese amatoriali, filmati tratti da blog, documentari, video su youtube, immagini carpite da telecamere di sorveglianza, riprese di cronisti di guerra, notiziari televisivi, registrazioni degli interrogatori, ecc.) l'espressione di punti di vista diversi, inseguendo un'oggettività che appare in ultima istanza impossibile. Mostrando come la finzione di immagini cinematografiche si confonda con la realtà al punto da disorientare lo spettatore (che di fronte alla raccapricciante carrellata di fotografie finali, stavolta autentiche, non può far a meno di notare l'indistinguibilità rispetto alle immagini precedenti), De Palma dichiara di fatto un'equivalenza fra le due ed instilla il dubbio circa la possibile falsità di cio' che siamo indotti a considerare vero e l'altrettanto possibile veridicità di ciò che siamo portati a considerare falso ed inattendibile.
Estremamente attuale e coraggioso, lascia però l'impressione che un regista che cerca forme espressive tanto estreme e fuori dagli schemi, lo faccia in realtà per mascherare una crisi artistica e di ispirazione. Comunque da vedere, tanto più alla luce delle controversie suscitate in USA (il film è stato oggetto di un'intensa quanto prevedibile campagna di boicottaggio) e del fatto che in Italia, ottusamente, nessuno abbia avuto il coraggio di distribuirlo in sala.



Regia: Brian De Palma
Anno: 2007


Giudizio: ***

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