lunedì 5 aprile 2010

Avatar


Occorre dirlo chiaramente: per sensibilità personale ed in nome di una certa idea di cinema, i colossal hollywoodiani non ci sono mai andati a genio e che Avatar sia da ascriversi alla categoria appare piuttosto scontato. Altrettanto schiettamente, però, occorre rendere giustizia a James Cameron: pur con i limiti che diremo, è innegabile che il film che ha incassato di più nella storia del cinema sia ben riuscito. La storia, per quanto non brilli per originalità, è nel complesso convincente e la regia ha indiscutibili meriti nel rendere tutt'altro che indigesta la durata (oltre due ore e quaranta minuti), mantenendo avvincente fino alla fine il ritmo narrativo, senza tempi morti. Le scenografie, ancor più che gli effetti speciali, sono incantevoli e di grandissimo impatto visivo. I moderni mezzi tecnologici trovano impiego sapiente, offrendoci un gioellino di tecnica ed innovazione. La riflessione sulla realtà virtuale e sullo sdoppiamento che essa permette (il tema dell'Avatar, appunto) ed il substrato filosofico ispirato ad un certo naturalismo panteista conferiscono spessore alla narrazione. Abbiamo apprezzato anche l'impegno civile che non è così comune trovare in questo tipo di produzioni, che spazia dal messaggio ecologista alla denuncia implicita (ma piuttosto chiara, in verità) delle politica imperialista statunitense in Medio Oriente. Venendo alle riserve cui abbiamo fatto cenno, quella che ci è rimasta è l'impressione di qualcosa di già visto (Cameron rielabora, non senza abilità, molta cinematografia recente, da Matrix a Balla coi lupi), di un certo schematismo manicheo nella caratterizzazione dei personaggi e nella distinzione fra buoni e cattivi, da cui purtroppo non ci si riesce pienamete a liberare.


Dove Cameron convince meno è nella troppo superficiale lettura dello scontro tra terrestri distruttori e nativi difensori della natura. Se il problema del riequilibrio ecologico del nostro pianeta è di stringente attualità, il modo migliore per ricordarlo non è certo riducendo tutto a una specie di favoletta mistica dove militari muscolosi e affaristi senza cuore interpretano i cattivi (Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera)


Regia: James Cameron
Anno: 2009

Giudizio: ***

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