venerdì 9 aprile 2010

Non è un Paese per Vecchi


Texas, 1980: la consegna di una partita di droga è finita in carneficina. Il protagonista si imbatte per caso sulla scena del misfatto e trova, oltre a diversi cadaveri ed un bandito morente, una valigetta zeppa di quattrini. Siamo al primo bivio: portarla con sé o lasciarla lì? La tentazione è irresistibile e così la decisione è presa. Secondo dilemma: tornare con dell’acqua per dare sollievo al moribondo o disinteressarsene abbandonandolo a morte certa? Un barlume residuo di umanità risolve il secondo dilemma. Da queste due scelte, una con connotazione eticamente negativa, l’altra positiva, scaturisce una serie inarrestabile di delitti, una spirale di violenza. A questa riflessione sul ruolo del destino e del libero arbitrio, si aggiunge un terzo elemento: il caso. E così un impassibile killer (un ottimo Bardem, la cui interpretazione gli è valsa diversi premi, fra cui l’Oscar), implacabile angelo della morte che uccide secondo un codice assurdo ma rigoroso, delega al lancio di una monetina la salvezza o la condanna delle sue vittime. Lo sceriffo, narratore e coscienza morale del film, dà voce ad una malinconica rassegnazione. Quello dei fratelli Coen è un thriller nichilista (girato, come al solito, con maestria e stile), in cui non c’è reale speranza di salvezza: è il segno dei tempi e di un paese che non è più per chi continua a ricercare un senso nella vita, dei valori universali cui attenersi.


Regia: Ethan e Joel Coen
Anno: 2007


Giudizio: ***1/2

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