domenica 11 aprile 2010

Changeling


Los Angeles, anni 20: tornando dal lavoro, Christine Collins (Angelina Jolie, nella sua migliore interpretazione), giovane madre sola, scopre la scomparsa del figlio di 9 anni. Dopo qualche mese arriva la felice notizia del ritrovamento, ma Christine si accorge subito che il bambino ritrovato non è il suo Walter. Inizia così una lunga battaglia personale con il Dipartimento di Polizia per dimostrarlo. Additata come pazza paranoica, viene fatta rinchiudere in manicomio, ma lentamente la verità emerge. Nella sequenza ad effetto della lettura in contemporanea dei verdetti relativi a due processi diversi, si compie finalmente giustizia, ma non c'è soddisfazione, non c'è rivalsa: resta solo il turbamento di fronte a ciò di cui la natura umana è capace, a tutti i livelli (si tratti di un funzionario di polizia o di un assassino seriale di bimbi). In un film dal registro classico e controllato, in cui ogni inquadratura è misurata e funzionale al racconto, Clint Eastwood affronta il tema del rapporto fra cittadino ed istituzioni, che quando sono corrotte ed incapaci diventano strumento di controllo e sopruso, se non di persecuzione. Riflessione tanto più amara, quanto calata nel contesto dell' "esemplare" democrazia americana. Peccato che, nella preoccupazione di veicolare il messaggio il più chiaramente possibile, alcuni passaggi suonino vagamente didascalici. C'è anche il tema della labilità del confine fra contestazione dell'autorità e follia, con la denuncia del rischio che l'una venga fatta passare per l'altra, e l'indagine sul male, scandita nelle tappe del delitto, della colpa e del castigo. Se la scena dell'impiccagione è dura da digerire, quella del piccolo che scava per ritorvare le ossa dei bambini da lui stesso seppelliti è un pugno nello stomaco.

Eastwood racconta tutto con l' occhio di chi sembra rassegnato alla sconfitta, alla corruzione, al dolore ma senza che questa coscienza diventi strumento per scavarne nelle «cause» o per trovarne delle «ragioni». (Palo Mereghetti, Il Corriere della Sera)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2008

Giudizio: ***

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